LA MASSERIA
ALBANETA
Quella che comunemente è
conosciuta oggi con il nome di “Masseria Albaneta”, fu edificata nel
1011 per volere di un monaco benedettino di nome Lucido (poi divenuto
Santo), il quale ne fece un piccolo Monastero chiamato S. Maria
dell’Albaneta (dalla zona dove sorse, una piccola valle alle spalle
della più grande e famosa Montecassino.
Entro le sue mura
dimorarono, in epoche diverse, San Tommaso d’Aquino e Sant’Ignazio di
Loyola.
Lucido nacque ad Aquara, un
piccolo centro nel salernitano, intorno all’anno 960; nel 986, seguendo
la sua vocazione, chiese di essere ammesso alla comunità monastica di
Montecassino retta allora dall’Abate Aligerno, morto poi nello stesso
anno.
Il suo successore, l’Abate
Mansone, fu imposto dalla principessa di Capua, Aloara, in quanto cugino
del defunto marito, e tale imposizione non fu gradita ad una parte dei
monaci, i quali preferirono abbandonare il Sacro edificio.
Lucido si trasferì in Terra
Santa, dove rimase fino all’anno 988. Tornato in Patria e saputo che a
Montecassino c’era ancora l’Abate Mansone, si ritirò in una grotta
solitaria presso Cava dei Tirreni, nella valle Metelliana, dove più
tardi fu eretta la Badia della SS Trinità.
Qui dimorò fino all’anno
1009, quando decise di tornare a Montecassino per fondare, a circa un
chilometro dall’Abbazia, un piccolo monastero per poter beneficiare di
una vita ancor più contemplativa.
Alla sua morte, avvenuta nel
1038, le sue spoglie furono sepolte all’interno dell’Albaneta per poi
essere trasferite nel paese natale, presso il Monastero di S.Pietro di
Aquara, su richiesta dei suoi conterranei.
Nel 1548, infine, queste
vennero di nuovo spostate e portate presso la chiesa parrocchiale, dove
è festeggiato ogni anno il 28 di luglio.
Nel periodo della battaglia
di Cassino, la Masseria Albaneta fu occupata dalle truppe tedesche in
ragione della sua posizione defilata all'osservazione e al tiro nemico.
Dal febbraio del 1944 i Paracadutisti tedeschi se ne impossessarono,
installandovi un ospedale da campo improvvisato e riempiendo le aree
sotto il livello del suolo con scorte di armi e munizioni.
Il 20 marzo successivo fu
pesantemente danneggiata durante il fallito assalto alleato con mezzi
corazzati che tentava di prendere alle spalle il Monastero di
Montecassino.
Rimasta in rovina per
decenni, recentemente è stata ripulita da un imprenditore locale
nell'ambiro di un progetto di valorizzazione della zona.
|