IL
CIMITERO POLACCO
Subito dopo la fine della battaglia, i polacchi avviarono la
costruzione del Sacrario dedicato ai loro caduti. La zona
prescelta fu un pianoro sito alla base di Quota 593, dove la
montagna si adagia dolcemente a formare una piccola valle, prima
di innalzarsi nuovamente verso la collina del Monastero.
Qui, ai margini di quello che
oggi è il parcheggio del Sacrario, furono impiantate numerose
tende e depositi per i materiali occorrenti ed il personale
addetto alla raccolta dei poveri resti dei caduti, i quali si
trovavano sparpagliati su tutta la vasta area dove i
combattimenti erano infuriati (vi furono trasferiti anche i
corpi dei polacchi caduti durante la battaglia di Piedimonte
S.Germano).
Fu un’impresa durissima,
tenuto conto che spesso si dovette procedere al recupero di
salme rimaste per settimane o per mesi esposte agli agenti
atmosferici lungo le forre ed i crepacci che costellano l’intera
zona. La presenza inoltre di moltissime mine ancora attive, di
munizioni abbandonate e ogni sorta di altro residuato bellico,
aggiunsero un’ulteriore componente di rischio a questa pietosa
opera di degna sepoltura per tanti valorosi soldati (più volte
venne dato fuoco alle sterpaglie che riprendevano a crescere
nella zona, al fine di provocare l’esplosione dei numerosi
ordigni celati alla vista).
Fu inaugurato il 15
marzo del 1945 e vi riposano 1052
salme di
militari del II Corpo d'Armata polacco, comprese quelle del
Generale Wladislaw Anders
(Comandante del II Corpo d'Armata polacco), della sua consorte e
del cappellano arcivescovo Gawlina,
deceduti nel 1970 e li trasferiti per loro espresso desiderio. |

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