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L'HOTEL DES ROSES

La costruzione, imponente per la sua architettura, si trova ancora oggi all’ingresso di Cassino (su via Di Biasio, provenendo da Roma, sulla sinistra e subito dopo un’area di servizio), ed è attigua all’inizio della salita al Monastero di Montecassino.

Lo stabile, che in realtà non è mai stato un Hotel, originariamente si chiamava “Palazzo del Cav. A. Martire”, ma era più noto come il “Palazzo De Rosa”.

È possibile però che nella traduzione da parte dei cartografi alleati (e data la sua imponenza), il nome sia stato successivamente storpiato in “Hotel des Roses” (Albergo delle Rose).

La sua costruzione risale agli inizi del 1800 e apparteneva alla famiglia del barone De Rosa, un imprenditore napoletano che prima di fare ritorno alla sua città natale vendette lo stabile a due famiglie di Cassino.

Durante i combattimenti, l’edificio fu occupato da un plotone di paracadutisti tedeschi del II battaglione (3° reggimento), che da qui controllava l’accesso alla città attraverso la Strada Nazionale per Roma e Sora, nonché tutta la zona antistante alla costruzione che si estendeva fino alla stazione ferroviaria (a quel tempo la zona tra l’attuale via Di Biasio e il viale Dante era infatti pressoché sgombra da costruzioni).

Era per loro inoltre possibile, dal lato del fabbricato che guardava verso il colle del Monastero, controllare eventuali infiltrazioni di truppe nemiche dalle propaggini soprastanti.

Subito dopo la fine dei combattimenti, nei resti del grande atrio del palazzo fu celebrata la prima Santa Messa tra le macerie della città alla presenza di non più di una decina di persone.

Nel dopoguerra, l’edificio è stato adibito a sede di Uffici Pubblici e scuole ed è sede di attività commerciali nella parte che dà sulla strada.

 

 

 

 

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