L'OBELISCO DI
QUOTA 593
Il 2 luglio del 1944 il comandante della 3a Divisione Fucilieri
dei Carpazi, il generale Bronisław Duch, diede l’ordine di
costruire un monumento per ricordare la lotta dei reparti che
morirono combattendo su questo monte, che vide il sacrificio più
grande. Il testo dell’ordine suonava così: «È necessario che
su quota 593, dov’è stato versato più sangue da parte dei
soldati, ci sia un monumento degno della loro gloria di
combattenti».
Su quota 593, punto chiave di tutta la battaglia, il
combattimento durò qualche mese e l’altura passò continuamente
di mano. Prima dei polacchi provarono ad assalire quota 593 gli
americani, i britannici e i soldati indiani.
Alla fine la collina fu conquistata la mattina del 18 maggio
1944.
Le opere di livellamento del terreno e la preparazione del sito
per il monumento iniziarono già verso la fine di luglio. Il
progetto dell’obelisco alto 11 metri fu ideato dall’ing.
Capitano Tadeusz Zandfoss, mentre la costruzione è stata
effettuata dai soldati polacchi e dagli scalpellini italiani.
Come materiale principale di costruzione furono usate diverse
tonnelate di calce tra cui il travertino della cava di Tivoli e
il marmo bianco per l’insegna commemorativa con i nominativi dei
fucilieri dei Carpazi caduti nella campagna italiana tra il 1943
e il 1945.
Il monumento alla 3ª Divisione Fucilieri dei Carpazi assunse una
forma ampia che copriva una buona parte del territorio di quota
593. Sicuramente è coerente con il significato di questo luogo
particolare su cui i soldati polacchi combatterono una delle
battaglie più cruente di tutta la campagna adriatica.
Ad incoronare il monumento c’è una croce, sotto, invece, ci sono
delle aquile di bronzo e gli emblemi della Divisione nonché una
scritta in quattro lingue, posta ai quattro punti cardinali, per
dare voce al suo significato imperituro:
PER LA VOSTRA E LA NOSTRA LIBERTÀ, NOI SOLDATI POLACCHI ABBIAMO
DATO L’ANIMA A DIO, IL CORPO ALLA TERRA ITALIANA E IL CUORE ALLA
POLONIA
Il monumento ai fucilieri dei Carpazi a forma di obelisco è
visibile da molti chilometri e da molti punti della zona come
dalla valle del Liri, da via Casilina in direzione sud-est, come
anche dai punti più prossimi all’abbazia di Montecassino. Da qui
attira molto l’attenzione dei pellegrini e costituisce un chiaro
promemoria degli avvenimenti bellici del 1944.
Testo di
Krzysztof Piotrowski |