IL
BATTAGLIONE "PIEMONTE"
Il
battaglione "Piemonte", inquadrato nel I Raggruppamento Motorizzato
Italiano dopo il settembre del 1943, era un'unità formata da uomini che
provenivano per la maggior parte dalla divisione "Taurinense", con
qualche elemento che aveva fatto la Campagna di Francia e quella, ben
più terribile, del fronte russo.
Le zone di provenienza degli
uomini del "Piemonte" erano variegate: la maggior parte erano
piemontesi, ma c'erano anche valdostani, alcuni valtellinesi, diversi
piacentini, qualche genovese e pochi veneti.
L'unità fu messa insieme con
reparti che erano giunti nel porto di Bari con il proposito di
sciogliersi e raggiungere le proprie case, perché la guerra era ritenuta
oramai persa..e per tutti coloro i quali avevano riportato la pelle in
Italia poteva considerarsi anche finita. Rimetterli insieme,dare loro la
dignità di uomini e ricostruire da un gruppo variegato di sbandati un
reparto omogeneo che si sarebbe fatto poi onore, meritandosi la medaglia
d'argento al valor militare, fu cosa ardua e che ha dell'incredibile.
Il merito di ciò fu del
comandante, Maggiore Briatore, ma anche dell'amor patrio che covava
ancora sotto le ceneri della delusione per una guerra in fondo non
voluta, ma che una volta intrapresa era stata combattuta con valore, pur
se in condizioni di netta inferiorità rispetto al nemico.
L'umiliazione
della sconfitta, la voglia di riscattarne l'amarezza, la ferma volontà
di tornare alle proprie case e liberarle dai tedeschi, ma al tempo
stesso di dimostrare ai nuovi alleati che gli italiani sapevano
combattere per ciò in cui credono, fecero il resto.
Scrive di loro Sergio
Pivetta, un ufficiale che combatté nelle sue file: "Qualcuno, quando
parlò con orgoglio della nostra guerra da signori - da signori, perché
quando si moriva, si moriva, questo se non altro, con lo stomaco pieno e
le calze di lana - non capisce. Non può capire perché questi alpini sono
diventati per me una ragione di vita. Perché il più ambito
riconoscimento che ho avuto dalla vita è essere stato uno di loro, e
avere il privilegio di sfilare alle loro adunate, assieme a loro.
Assieme a questi alpini, che quando c'era da andare avanti e ordinavo
loro di seguirmi, rispondevano invariabilmente - Tenent, noi andoma nen!
- , ma che poi mi seguivano, sempre porconando invariabilmente su questo
e su quello, perché, dicevano, - da solo non potevano lasciarmi andare -
.
Per questo, perché hanno
ripreso il fucile in un momento in cui difficilissimo, dopo una guerra
perduta, in un periodo di sbandamento generale, per riscattare l'onore
del soldato italiano, meritano stima e rispetto.
Per questo, perché potevano
imboscarsi e non lo fecero, perché hanno accettato di affrontare, loro,
stufi della guerra, i rischi e i sacrifici di un nuovo conflitto..e la
fecero bene, meritando la medaglia d'argento al valor militare.
Per tutto questo, nella
storia degli Alpini, il btg. "Piemonte" merita un posto d'onore, perché
è uno di quelli che hanno fatto la Storia. Uno dei più belli,
certo..anche se ogni battaglione di Alpini è il più bello di tutti".
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