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PANTHER: IL "RAPPORTO GUDERIAN"

All’atto del suo debutto in combattimento, il Panther era tutto meno che una macchina perfetta. Alcune soluzioni tecniche prescelte, unite ad un’affrettata sperimentazione e messa in servizio (legate alla necessità di contrapporre un progetto valido al T-34 russo per la battaglia di Kursk), suscitarono non poche perplessità al primo impatto negli utilizzatori al fronte.

 

Nella fattispecie è utile sfogliare un rapporto del generale Heinz Guderian (esperto di guerra meccanizzata e Ispettore Generale delle truppe corazzate della Wehrmacht), il quale traccia un quadro abbastanza preoccupante del nuovo carro tedesco appena dopo la sua entrata in servizio per il debutto nella battaglia di Kursk (Luglio 1943).

A tal proposito si ricorda che I Panther impiegati questa battaglia erano in servizio alla 10. Panzer Brigade, suddivisa in due abteilung (il 51° e il 52°), ognuno con 100 mezzi di questo tipo a disposizione.

 

STATO AL 10 LUGLIO 1943
riparazioni necessarie
Sospensioni       : 70
Motore              : 23
Torretta            : 19
Scafo                : 15
Impianto radio   : 12
Trasmissione     : 4
Cannone            : 0
12 veicoli con due o più problemi.
Totale di veicoli danneggiati: 131


STATO AL 12 LUGLIO 1943

Riparazioni necessarie
Sospensioni       : 38
Motore              : 25
Torretta            : 31
Scafo                : 5
Impianti radio   : 10
Trasmissione     : 3
Cannone            : 4
Totale di veicoli danneggiati: 116

Nel suo rapporto Guderian ebbe inoltre a commentare i singoli aspetti tecnici che componevano il carro e le prestazioni osservate:


ARMAMENTO
L’armamento dei Panther ha lavorato a meraviglia. Alcuni carri hanno messo colpi a segno a 3000 metri di distanza.


PROTEZIONE E CORAZZA

Un gran numero di perdite è stato causato da colpi messi a segno dal nemico. In questi casi si è osservato che mentre la corazza frontale è sufficientemente spessa, quella laterale è da migliorare e molti colpi nemici messi a segno hanno causato l’incendio del carburante o la detonazione delle munizioni.

Anche la corazzatura del cielo dello scafo è inadeguata. Molti colpi deviati dallo scudo del cannone hanno perforato la parte superiore dello scafo stesso, in molti casi provocando la morte dell’operatore radio o del pilota del carro.

 

PORTELLI

I nuovi portelli si sono dimostrati inaffidabili. Se colpiti spesso si bloccano e questo ha provocato perdite tra gli equipaggi, impossibilitati ad abbandonare il mezzo. Si sono osservati casi in cui gli equipaggi stessi hanno combattuto con i portelli aperti.


PROBLEMI MECCANICI

Problemi meccanici riconducibili alla progettazione del mezzo non sono stati rilevati e quelli che si sono verificati sono quasi tutti assoggettabili a piloti non sufficientemente qualificati e/o addestrati.

Sono invece stati rilevati problemi alle pompe del carburante, a causa di perdite e membrane difettose e una certa tendenza dei motori, se sfruttati troppo duramente, al surriscaldamento. I due fattori uniti (perdita dalle pompe carburante e surriscaldamento dei motori) hanno causato in almeno due casi l’incendio del mezzo senza che questo venisse fatto segno da colpi nemici.

 

SQUADRE DI RIPARAZIONE

Le squadre di riparazione nelle officine da campo hanno lavorato duramente e a lungo. Il problema principale è consistito nella mancanza di alcune parti di ricambio nella prima fase. Il problema è stato risolto organizzando dei voli dalla Germania.

In media le squadre hanno riparato circa 25 Panther al giorno.

Non è stato però possibile riparare tutti i carri: 56 di loro sono stati distrutti dal fuoco nemico o fatti saltare in aria dagli stessi equipaggi perchè immobilizzati. Un certo numero extra di mezzi semicingolati è stato messo a disposizione per le esigenze di traino e recupero.

RELAZIONE FINALE 20 LUGLIO 1943

Dei 200 carri Panther che hanno iniziato l'attacco:
41 sono stati ancora operativi
85 sono in riparazione
16 sono così gravemente danneggiati che sono stati restituiti alle fabbriche tedesche
56 sono stati persi a causa del fuoco nemico e/o fatti saltare in aria

7 di questi caduti nelle mani del nemico prima che potessero essere distrutti.
2 persi a causa di incendio al motore.

 

HEINZ GUDERIAN

Heinz Wilhelm Guderian (1888-1954) fu uno dei pionieri dell’impiego della Guerra corazzata e il leader delle teorie sulla collaborazione tra unità corazzate e di fanteria motorizzata nell’Esercito Tedesco. La Panzerwaffe germanica nacque e si sviluppò seguendo le sue teorie e sotto la propria direzione come Responsabile delle Forze Mobili. Durante la II Guerra Mondiale fu comandante di forze corazzate in più di una campagna, per divenire successivamente Ispettore delle Truppe Corazzate e Capo dello Stato Maggiore Generale dell’Esercito nell’ultimo anno del conflitto.

 

LE TEORIE DI GUDERIAN

Contrariamente a quanto pensato dai più, non furono i tedeschi ad inventare la dottrina della “Guerra Lampo”, bensì i britannici, che però non ne approfondirono i concetti e, soprattutto, non la misero mai in pratica (come invece fecero i tedeschi nel 1939).

Un primo abbozzo di teoria tedesca di guerra mobile e cooperazione tra carri e fanteria si ebbe nel 1918, verso la fine della I Guerra Mondiale, quando l’esercito tedesco sviluppò un piano di rottura di un fronte statico mediante concentrazione combinata di armi. Tale concetto fu applicato durante l’offensiva di primavera nello stesso anno,  ma non si ebbero risultati decisivi in quanto la fanteria, che si muoveva a piedi, non poteva sostenere l’impeto dell’assalto iniziale.

Si comprese allora che era la Fanteria Motorizzata la chiave di volta per risolvere il problema, ma fino all’inizio degli anni ’30 era difficile mettere in pratica questo teorema, in quanto mancavano i mezzi adatti (che non potevano risolversi in un semplice camion, perché era necessario assicurare anche un minimo di protezione per i militari trasportati).

Nella Russia staliniana fu il Maresciallo Mikhail Tukhachevsky a riprendere il concetto, ma la sua dottrina fu ripudiata in quanto “contraria ai principi comunisti” e il povero Tukhachevsky finì fucilato nel corso delle “purghe staliniane” della fine degli anni ’30.

Guderian fu quindi il primo a sostenere e a sviluppare (grazie anche al pieno appoggio del regime) la strategia della “Blitzkrieg”, mettendola a punto fino al suo stadio finale.

Nella sua opera “Achtung Panzer”, edita nel 1937, egli scrive: “Nel 1929, durante i miei studi di tattica, mi convinsi che i carri in collaborazione con la semplice fanteria non avrebbero mai raggiunto un’importanza decisiva tale da far pesare in modo significativo il proprio apporto in battaglia. I miei studi storici, l’osservazione delle esercitazioni effettuate in Inghilterra e la nostra esperienza con i simulacri di carri armati mi avevano convinto che i mezzi corazzati non sarebbero mai stati in grado di produrre il loro pieno effetto fino a quando le forze di fanteria non fossero state equiparate agli stessi standard di mobilità. La mia idea è quindi quella di una forza militare mista, nella quale i carri devono giocare il ruolo principale e le altre armi sono subordinate alle esigenze dei reparti blindati. Sbagliato sarebbe stato includere i carri nelle divisioni di Fanteria: ciò che era necessario erano divisioni corazzate che includessero tutte le armi di supporto (Fanteria, Artiglieria, Ricognizione, eccetera –NdA-) per lottare con pieno effetto”.

Guderian sviluppò inoltre a partire dal 1933 la dotazione spinta di apparati radio su tutti i carri tedeschi, al fine di consentire al singolo comandante di carro un ruolo decisivo nei combattimenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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